LOTTERIA IMMANUEL – Christian Manuel Zanon


Sabato 16 gennaio inaugura Lotteria Immanuel, la prima personale di Christian Manuel Zanon (Padova, 1985) alla galleria FuoriCampo di Siena. Dopo la recente personale nello spazio Marsèlleria Permanent Exhibition a Milano ancora una volta il libro torna ad essere il luogo a cui attingere per una personale ricerca di senso sulle possibilità del linguaggio – come campo di studio e metodo d’indagine – compreso fra la totalità degli avvenimenti (gli stati di cose) e l’afasia intesa come sospensione del giudizio e ammissione dell’incapacità di descrivere il mondo (su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere).

libellula

A partire dal testo di Immanuel Kant “Storia universale della natura e teoria del cielo”, Zanon avvia una personale lettura che seleziona dal libro alcuni frammenti di testo che riempiono uno spazio effimero, un’urna che li contiene e li agita come un microcosmo.
L’estrazione di un termine o di un’intera proposizione dallo scritto, che precede il sorteggio dall’urna, segue un percorso non programmato che non si pone il fine della scoperta, ma trova nella definizione pura del metodo il suo valore euristico, come per un pretesto perpetuo, per citare il titolo di un’altra opera dell’artista, in cui l’intento decostruzionista si dimostra un invito (senza possibilità di scampo) a ritornare al testo.
Sabato 16 gennaio inaugura Lotteria Immanuel, la prima personale di Christian Manuel Zanon (Padova, 1985) alla galleria FuoriCampo di Siena. Dopo la recente personale nello spazio Marsèlleria Permanent Exhibition a Milano ancora una volta il libro torna ad essere il luogo a cui attingere per una personale ricerca di senso sulle possibilità del linguaggio – come campo di studio e metodo d’indagine – compreso fra la totalità degli avvenimenti (gli stati di cose) e l’afasia intesa come sospensione del giudizio e ammissione dell’incapacità di descrivere il mondo (su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere).

A partire dal testo di Immanuel Kant “Storia universale della natura e teoria del cielo”, Zanon avvia una personale lettura che seleziona dal libro alcuni frammenti di testo che riempiono uno spazio effimero, un’urna che li contiene e li agita come un microcosmo.
L’estrazione di un termine o di un’intera proposizione dallo scritto, che precede il sorteggio dall’urna, segue un percorso non programmato che non si pone il fine della scoperta, ma trova nella definizione pura del metodo il suo valore euristico, come per un pretesto perpetuo, per citare il titolo di un’altra opera dell’artista, in cui l’intento decostruzionista si dimostra un invito (senza possibilità di scampo) a ritornare al testo.
In questo senso la lotteria rappresenta il meccanismo opportuno di attivazione della casualità a cui affidare la determinazione del risultato al quale non è associato un valore positivo o negativo – non si vince e non si perde. Aldilà dei significati simbolici che racchiude la lotteria ed il vaticinio cabalistico, il moto circolare dell’urna che contiene brandelli di conoscenza, il testo scritto diviene il campo di studio strumentale (pretestuoso) che elude se stesso.

Non è il significato scientifico del testo o il messaggio che veicola fra le pieghe della trattazione – una produzione giovanile meno conosciuta di Kant che esalta il metodo scientifico ed il coraggio di conoscere incitando la fiducia verso il progresso – che interessa, quanto le parole che essi contengono i frammenti di pensiero di quel libro diventano la materia di indagine e di creazione per Christian Manuel Zanon per ri-tracciare il libro al di fuori della forma letteraria e del contenitore.

Il bussolotto da cui estrae gli oracoli funziona un po’ come un crogiolo dove le parole si mescolano per creare nuovi mondi, nuove geografie di senso tra le parole che disegnano una cartografia del cielo, dei pensieri delle visioni dell’artista. Lotteria Immanuel è il risultato impresso sulle pareti della galleria di un momento impegnato e giocoso, un divertissement engagé durato una settimana, in cui l’artista ha tradotto questi topici dallo schema argomentativo a quello formativo, topografico, in cui gli elementi si sommano e sovrappongono seguendo l’ordine di “un tal fare che, mentre fa, inventa il modo di fare”.

L’intervento specifico pensato per FuoriCampo disegna una cosmografia a caratteri tipografici nello spazio della galleria, seguendo coerentemente la recente produzione dell’artista rivolta alla appropriazione, manipolazione e traslazione della parola come materiale per le sue creazioni e a dare nuova forma alla consuetudine digressiva del testo scritto.

Solo la parola permette quell’itinerario a metà strada fra l’ipotesi surreale e la necessità descrittiva del logos, fra il possibile e l’oltre in cui il sapere rimane un azzardo (Sapere aude!) e l’osservazione del cielo il modo migliore di predire gli avvenimenti.

 

Fonte: www.galleriafuoricampo.com